Lucio Fontana fotografato da Ugo Mulas nel 1965.
Lucio Fontana raccontava di quando gli fece visita un amico chirurgo e gli disse che i tagli sulla tela era capace di farli anche lui. Fontana rispose: “Anch’io sono capace di tagliare una gamba, ma so che poi il paziente morirà. Se la taglia una chirurgo, la faccenda è diversa, fondamentalmente diversa”.
Al suo amico e fotografo Ugo Mulas disse: “Non è che entro in studio, mi levo la giacca, e trac! faccio tre o quattro tagli. No, a volte, la tela, la lascio là appesa per delle settimane prima di essere sicuro di cosa farne, e solo quando mi sento sicuro, parto, ed è raro che sciupi una tela; devo proprio sentirmi in forma per fare queste cose”. E Mulas commenta: “Forse proprio per questa concentrazione e aspettativa concettuale Fontana ha chiamato i suoi quadri di tagli “attese”.