La primavera è ormai sbocciata ed esprime in ogni sua manifestazione tutta la vitalità della rinascita.
È la stagione ideale per passeggiare. Non ci sono più scuse: il clima è mite, le giornate si sono allungate e la natura si offre a noi con festosa generosità.
Passeggiando ho fatto spesso incontri entusiasmanti con piccoli fiori o fili d’erba che poi, una volta giunta a casa, mi hanno ispirato gli ikebana a cui sono più affezionata.
Certo, dal fioraio si trovano materiali molto belli e appariscenti. Ma vuoi mettere la soddisfazione di scegliere quel fiore che hai intravisto in mezzo all’erba, che sembrava fosse lì per te e che ti chiedesse di raccoglierlo?
Questo incontro ha un valore immenso, specialmente quando è inaspettato.
Nel 1874 Robert Louis Stevenson scrisse un breve saggio dal titolo “Come apprezzare i luoghi sgradevoli” (lo trovi pubblicato nella raccolta “La filosofia dell’ombrello” edita da Piano B Edizioni). Con quel suo caratteristico” gusto per il paradosso Stevenson ci spiega che siamo noi a dover entrare nel giusto stato d’animo per riuscire a trarre godimento da qualsiasi luogo, anche il più inospitale.
In effetti, passeggiando in città, mi è capitato più volte di trovare ‘gemme preziose’ in luoghi abbandonati, tra le crepe di edifici degradati, o lungo i bordi di terreni incolti.
“Perciò ovunque un uomo si trovi, scoprirà qualcosa che gli piace e che lo placa: in città incontrerà volti gradevoli di uomini e donne e vedrà degli splendidi fiori a una finestra, oppure sentirà un uccellino in gabbia cantare all’angolo della strada più buia; e per la campagna – non c’è campagna che non abbia qualche meraviglia – a patto che che l’uomo venga lasciato libero di ricercarla nel giusto stato d’animo, di certo, la troverà”.
Che cosa aspetti? Esci a trovare una meraviglia per creare il tuo ikebana!