Komorebi. Ikebana in estate

Con l’arrivo del caldo mi piace passeggiare nei boschi, freschi e profumati di muschio. Purtroppo la pianura padana è intensamente coltivata e le zone boschive sono pressoché rare. Ma, a dire il vero, a pochi chilometri da Mantova, c’è la bellissima e antica Riserva naturale Bosco Fontana che ti consiglio di visitare se capiti in zona

Rimanendo in tema di boschi, i giapponesi hanno una parola intraducibile e molto poetica:

Komorebi  木漏れ日

che letteralmente significa “luce del sole che filtra attraverso gli alberi”. 

Quel more, al centro della parola komorebi, deriva dal verbo ‘moreru’ (perdere, gocciolare) e mi fa pensare ad un’immagine ancor più suggestiva: è la luce che si respira nel bosco, quella chiara e umida del mattino o quella che attraversa i vapori dell’atmosfera dopo la pioggia. 

Quanta freschezza racchiusa in una sola parola!

Mentre stavo cercando una bella immagine per la copertina di questa newsletter, per caso mi sono imbattuta in un’azienda italiana di carta da parati che ha dato il nome Komorebi ad una sua collezione. Quando il design italiano e il Giappone s’incontrano nascono sempre sposalizi interessanti e questa collezione, ispirata alla lavorazione della carta Washi, mi è sembrata essere davvero molto elegante.

Ti lascio il link, se vuoi dare un’occhiata.

Infine, una breve riflessione sull’Ikebana in estate

In questo periodo sto realizzando molti ikebana solamente con fiori di campo. Giugno è il mese ideale per queste composizioni fresche, allegre e spontanee. Raccogliere i fiori nei prati mi ricorda la mia infanzia campagnola e te lo consiglio vivamente per ritrovare una fanciullezza che non ha età! 

belgieapotheek.com/

Walking, taking off hat, ca. 1884-1887

Eadweard J. Muybridge (1830-1904), Walking, taking off hat

Uno studio condotto da alcuni ricercatori canadesi, pubblicato sulla rivista Current Biology, evidenzia come il nostro sistema nervoso ci predisponga ad essere pigri. Fin dalla nascita, infatti, ci muoviamo cercando di spendere la minor quantità possibile di energia: il sistema nervoso monitora continuamente le nostre attività, cercando sempre la soluzione meno faticosa, con l’obiettivo di spendere meno energia possibile.

I ricercatori hanno effettuato un test su un gruppo di volontari ai quali è stato chiesto di indossare uno esoscheletro robotico che rendeva più difficoltosi il loro cammino su un tapis roulant, aumentando la resistenza a livello del ginocchio. Dai dati analizzati è emerso che in pochi minuti i volontari avevano modificato il loro modello abituale di movimento e cambiavano subito passo per raggiungere un bilancio energetico migliore.

“Adeguare il dispendio di energia in modo così rapido e preciso – afferma Max Donelan, professore di fisiologia biomedica nella Simon Fraser University, in Canada – è un risultato impressionante da parte del sistema nervoso. Con questo studio abbiamo fornito una base fisiologica per la pigrizia”.

Studio Spazio Bianco

© 2022 Studio Spazio Bianco

Presso Associazione R84, Strada Privata Ville ICIP, 4
Palazzina 27 – Mantova (MN) Italia

Part.IVA 02611160207
Tel. +39 335 6423055 – info@studiospaziobianco.it

Privacy Policy  |  Cookie Policy