Tre lezioni di due ore (si può partecipare anche a un solo incontro)
con Mara Della Pergola e Jenny Favari
Per informazioni: Milano, ISFEL (Istituto di Formazione Feldenkrais)
Lunedì 10, 17, 24 ottobre dalle 18,00 alle 20,00
Creiamo un ponte tra due discipline complementari valorizzando ciò che hanno in comune per contribuire a colmare l’antico e involontario gap tra mente e corpo.
La natura si manifesta in un incessante movimento a cui partecipano tutte le creature viventi. Il metodo Feldenkrais e l’arte dell’Ikebana, pur in ambiti diversi, sono in relazione intima e profonda con la natura e ne seguono le leggi dinamiche. Qui si incontrano per sperimentare un innovativo progetto multidisciplinare che, stimolando le capacità percettive senso-motorie e affinando la sensibilità estetica, apre nuove vie per attivare le nostre risorse espressive, rendere più creativa la vita quotidiana e arricchire l’immagine che abbiamo di noi stessi e del mondo che ci circonda.
Nel corso di ogni singolo incontro i partecipanti avranno modo di sperimentare una lezione di gruppo di metodo Feldenkrais e successivamente di realizzare un Ikebana, l’antica arte giapponese della composizione floreale, partendo da temi comuni.
- 1 Sul sostegno
- 2 Sul sentire gli spazi
- 3 Sull’andare verso l’alto
All’arrivo della primavera sento il desiderio di realizzare i miei ikebana con pochi fiori e qualche foglia. Ne nascono semplici composizioni che profumano di prato, a volte davvero minuscole. Eppure, se il bilanciamento delle tensioni asimmetriche dei diversi elementi genera un armonioso equilibrio dinamico dell’insieme, questi piccoli ikebana riescono a trasmettermi una sensazione di potente vitalità.
L’ikebana racconta la vita. E l’asimmetria è naturalmente vitale perché esprime il movimento e la trasformazione. Il fisico Pierre Curie sosteneva a questo proposito che è proprio la rottura della simmetria ciò che “crea il fenomeno”.
Anche noi siamo asimmetrici. La nostra struttura a prima vista presenta un’organizzazione simmetrica, in realtà non esiste una parte di noi perfettamente uguale a quella contrapposta. Moshe Feldenkrais conosceva bene queste nostre asimmetrie strutturali ma riteneva che non fosse tanto importante ‘combatterle’ quanto piuttosto imparare ad integrarle, a renderle armoniose equilibrandole in modo dinamico in un tutt’uno funzionale. Proprio come insegna l’arte dell’ikebana.
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