Kandinskij definì il bianco come “il grande silenzio pieno di possibilità”. Ecco, per me il bianco è soprattutto un concetto, l’idea di uno spazio vuoto, vivo, ricco di potenzialità. Una dimensione epifanica, rivelatrice.
Così, durante la fase di definizione del nome che avrei voluto dare al mio studio, non ho avuto esitazioni: sarà Studio Spazio Bianco.
Davanti ad una pagina bianca puoi decidere se scrivere ricollegandoti al testo precedente o creare una storia tutta nuova, oppure fare tutt’altro (scarabocchiare, disegnare, ecc.).
Quando pratichi l’ikebana, intesa come disciplina zen, impari ad andare alla ricerca proprio di questo spazio bianco, che è un vuoto vivificante, capace di accendere la tua creatività. Niente a che vedere con l’horror vacui. Anzi.
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